[Genshin Impact] Welcome, strange yet respectable Travelers

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    Welcome, strange yet respectable Travelers
    Genshin Impact
    Lingua: Italiano
    Rating: &
    Wordcount Totale: work in progress

    Info:

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    Genshin Impact Run: welcome, strange yet respectable travelers @Piume d'Ottone

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    1. First Kiss
    Rating:
    Genere: Introspettivo, Fluff
    Wordcount: 385
    Tipo Coppia: M/M
    Personaggi: Diluc Ragnvindr, Kaeya Alberich
    Pairing: KaeLuc leggerissimo
    Prompt: Bacio Rubato
    Warnings: Stolen Kiss, Gente Ubriaca dopo due bicchieri di Dandelion Wine, Underage Drinking, Adopted Sibling
    NOTE
    Ambientata prima della storia di Traveler, durante la promozione di Diluc a Capitano di Cavalleria
    Diluc ricordava perfettamente il suo primo bacio. Aveva sedici anni e gli aveva lasciato sulle labbra il sapore dolce del Dandelion Wine prodotto dalla sua famiglia. Quella sera alla Dawn Winery si festeggiava la sua promozione a Capitano di Cavalleria - il più giovane, era quella la precisazione che tutti facevano ad ogni brindisi -, e solo per l'occasione sia al festeggiato che al fratello era stato permesso di assaggiare un po' di vino.

    Erano altri tempi, e Diluc aveva ancora un padre e poteva chiamare Kaeya 'fratello'. Era felice in quel periodo, felice all'idea di aver reso fiero suo padre ed emozionato per il cammino che stava intraprendendo tra i Cavalieri di Favonius.

    La sua vita era perfetta e lo era stato anche quel bacio che aveva rubato proprio a Kaeya, mentre lo accompagnava nella sua stanza, ubriaco per essersi scolato non solo il suo bicchiere di Dandelion Wine ma anche quello dello stesso Diluc, che dopo il primo sorso aveva preferito bere solamente succo d'uva.

    Kaeya farneticava un po', ridacchiava e lo abbracciava. Gli diceva che era felice della sua promozione e che gli voleva bene più di qualsiasi altra cosa a quel mondo. Che per lui era pronto a rinunciare ad ogni cosa - e Diluc ci credeva, aveva sempre creduto a Kaeya.

    Era stato divertente vederlo in quelle condizioni ed era stato anche stranamente ammaliante osservarlo abbandonato sul letto, con i capelli sciolti sparsi sul cuscino, le guance leggermente arrossate e le labbra socchiuse, piegate in un leggero sorriso.

    Lo sguardo di Diluc si era soffermato proprio su quel dettaglio, e la colpa era tutta di quell'unico sorso di vino se si era piegato sul corpo del fratello per dargli un leggero bacio - aveva sempre usato quella scusa per giustificare il suo gesto folle.

    Aveva solo sfregato un poco le labbra su quelle di Kaeya, in modo innocente e senza alcuna pretesa, sussurrando poi un basso: «Buonanotte Kae», prima di fuggire nella sua stanza a pensare per tutta la notte a quanto aveva fatto.

    Era stato il suo primo e unico bacio. Un ricordo felice e imbarazzante, che Diluc custodiva gelosamente nel suo cuore, e che gli impediva di spaccare regolarmente la faccia a Kaeya ogni volta che lo vedeva flirtare con qualche avventuriero per la sua 'ricerca di informazioni'.



    2. Avventura
    Rating:
    Genere: Introspettivo, Fluff
    Wordcount: 470
    Tipo Coppia: GEN
    Personaggi: Diluc Ragnvindr, Kaeya Alberich
    Pairing: //
    Prompt: Fuga Rapida
    Warnings: //
    NOTE
    Pre!Traveler
    Diluc si accucciò contro la parete in pietra, e solo dopo aver lanciato una rapida occhiata al di là del muro - cercando di non farsi vedere - si voltò per fare un cenno con la mano a Kaeya per far si che anche l’altro lo raggiungesse nel suo nascondiglio.

    Silenzioso e veloce, Kaeya lo affiancò. Aveva in viso un’espressione concentrata e seria.

    «Luc...»

    «Possiamo farcela», tagliò corto Diluc, mordendosi un labbro ed aggrottando le sopracciglia.

    Sarebbe stato difficile riuscire a superare la sorveglianza senza essere visti, ma ci erano già passati altre volte e sapeva che lui e Kaeya insieme erano in grado di fare tutto. Prese un bel respiro e guardò di nuovo oltre il muro.

    «Al mio tre... corri e salta il muretto alla nostra sinistra», mormorò attendendo il momento più propizio. Kaeya annuì e si mise in posizione, pronto a eseguire l'ordine di Diluc, che con tono basso e deciso iniziò il suo conto alla rovescia.

    «Uno... due...», ogni numero veniva scandito piano, intervallato da un lungo respiro volto a rilassare i muscoli fin troppo tesi. Il momento era quasi arrivato, solo un attimo e per qualche secondo la via sarebbe stata libera.

    «Tre!», esalò infine Diluc, e Kaeya scattò subito in avanti, rapido come un fulmine. Tra i due era sempre stato il più veloce, e Diluc sapeva di poter contare su di lui quando si trattava di piani di fuga rapidi come quello.

    Arrivato nel suo nuovo nascondiglio, Kaeya gli fece cenno di attendere. Diluc non poteva vedere tutti i suoi movimenti, ma era certo che si stesse preparando per creare un diversivo. Infatti pochi secondi dopo una pietra colpì una delle botti dalla parte opposta del suo riparo e Diluc, approfittando del momento di distrazione della sorveglianza, lo raggiunse oltre il muretto.

    Aveva il cuore a mille per l'emozione, ma il peggio era passato. Quella fuga era stata un vero successo, e da quel momento in poi sapeva che sarebbero potuti arrivare alla loro base segreta indisturbati. Gli venne infatti spontaneo rivolgere un ampio sorriso a Kaeya, il quale ricambiò a sua volta, felice per la buona riuscita della missione.

    «Non abbassiamo la guardia però, okay? Siamo ancora lontani dalla base», riprese Diluc con tono eccitato. Sentiva la vittoria già in mano ma non voleva rilassarsi.

    «Mai e poi mai», ribatté Kaeya ed entrambi, nascosti sotto le piante del vigneto, si avviarono verso la loro base base segreta, nascosta dietro una delle case dei vignaioli.

    Quella, ovviamente, era ben lontana dall'essere una vera e propria fuga avventurosa, ma ai loro occhi non c'era niente di più eccitante dello sgattaiolare lontano dalla struttura principale della Dawn Winery senza farsi beccare dallo staff al lavoro nel vigneto, cercando ogni giorno nuovi metodi e vie di fuga per arrivare alla loro meta.






    3. Padre e Figlia
    <div style="font-variant: small-caps; padding:3px; border-bottom:1px dashed #737d85; margin-bottom:2px"> Rating:
    Genere: Introspettivo, Fluff
    Wordcount: 1130
    Tipo Coppia: GEN
    Personaggi: Klee, Diluc Ragnvindr, Kaeya Alberich
    Pairing: KaeLuc if you squint
    Prompt: Notte
    Warnings: //
    NOTE
    Klee ha due padri adottivi. Fatemi cambiare idea
    Il primo pensiero di Diluc nel vedere Klee varcare la porta della Dawn Winery, accompagnata da Adelinde, fu un: «Perché è qui senza una scorta?»

    Era quasi certo che tra i Cavalieri di Favonius ci fosse una sorta di ‘regola non scritta’ riguardante il fatto che ci dovesse sempre essere un sorvegliante per quella bambina, e il vederla lì da sola - dopo il tramonto per giunta - non faceva altro che confermare l'inadeguatezza dei Cavalieri.

    Trattenne uno sbuffo, e lanció un'occhiata interrogativa ad Adelinde che rispose con un sorriso - di sicuro era stata conquistata da quella bambina e dalla sua innocenza.

    «Master Diluc, la piccola Miss Klee ha qualcosa da chiederti», esordì la giovane donna con tono tenero e parecchio divertito. Sembrava trovare la situazione particolarmente comica, cosa che Diluc non riusciva del tutto a comprendere.

    Klee, chiaramente imbarazzata, si fece avanti tenendo la testa bassa mentre con le manine torturava la sciarpa che portava al collo.

    «È buio ora, e… non trovo la strada per casa», iniziò dondolandosi un po' sui piedi.

    Non ci voleva un genio per capire dove volesse arrivare, infatti Diluc tagliò subito corto con un: «Vuoi essere riaccompagnata?»

    Klee alzò finalmente la testa con gli occhi pieni di speranza e di sollievo. «Sì!»

    Diluc incroció le braccia al petto, un’espressione seria in viso.

    «Sei fortunata. Devo andare all'Angel's Share, quindi posso portarti con me fino a Mondstadt», rispose tenendo per sé il fatto che l'avrebbe accompagnata in ogni caso, anche senza dover passare alla sua taverna. Era una bambina e, per quanto potesse essere pericolosa e anche una temibile guerriera, sarebbe stato sconsiderato il lasciarla vagare da sola per la Windwail Highland la notte. Concetto che Adelinde sembrava aver compreso fin troppo bene visto il sorriso che gli rivolse.

    Klee esultó senza alcuna vergogna, felice per quello che le sembrava essere un vero colpo di fortuna, e Diluc non poté fare a meno di accennare un piccolo sorriso, che nascose subito dando le spalle alla bambina.

    «Partiamo tra cinque minuti», dichiarò, allontanandosi per raggiungere Elzer, che sembrava a sua volta divertito. Diluc gli rivolse infatti uno sguardo interrogativo e l'uomo, senza smettere di sorridere, gli rispose con un: «Era una scena molto familiare».

    Decise di lasciar correre e di dedicarsi per un momento ai rifornimenti per l'Angel's Share e ad altri documenti che avevano bisogno di alcune sue firme, cose che per sua sfortuna non poteva delegare a nessuno.

    Per quanto si fosse prodigato per sbrigare quelle faccende nel modo più celere possibile, quando fu pronto per partire scoprì suo malgrado che Klee, nell'attesa, si era appisolata su uno dei divanetti. Nel guardarla non sembrava minimamente una letterale mina vagante, ma solo una semplice bambina troppo stanca per una giornata passata a fare chissà cosa. Sospirò e con tutta la delicatezza che possedeva la prese in braccio, facendole appoggiare la testa sulla sua spalla per permetterle di continuare a dormire.

    Salutò con un cenno del capo il resto dello staff e, ignorando gli sguardi sognanti di Adelinde e delle altre cameriere, lasciò la sua abitazione con Klee ancora addormentata.

    Il paesaggio notturno della Dawn Winery era accarezzato dalla luna ormai alta in cielo, animato dalle Crystalfly che svolazzavano leggiadre tra i vitigni. Era uno spettacolo magico e incantato, che da bambino amava osservare dalla finestra della sua cameretta. Era un bel ricordo ma lo scacciò scuotendo il capo.

    Si incamminò quindi lungo la stradina sterrata che lo avrebbe condotto a Mondstadt - aveva ormai smesso di prendere la carrozza dopo la ‘disavventura’ con suo padre, preferendo di gran lunga camminare. Proseguì lentamente sulla strada, sperando di non incrociare i soliti Hilichurls o degli Slime, proprio per non destare la bambina e si potè ritenere fortunato sotto quel punto di vista... ma lo fu un po' meno quando all'altezza di Springvale avvistò la familiare figura di Kaeya.

    Si irrigidì, soprattutto quando l'altro gli rivolse uno dei suoi sorrisi sornioni, salutandolo con un gesto della mano. Ricambiò il saluto freddamente solo quando furono l'uno davanti all'altro.

    «Ecco chi aveva 'rapito' la nostra piccola Spark Knight», esordì Kaeya inclinando il capo senza smettere di sorridere, sembrava divertito e al tempo stesso intenerito.

    «Non dovreste permette a dei bambini di girare indisturbati nella Windwail Highland di notte», ribatté Diluc prontamente, tenendo un tono basso per non svegliare Klee, «men che meno lei», aggiunse. Neanche Barbatos sapeva quante bombe quella bambina era stata in grado di sotterrare per tutta la Starfell Valley o nell'altopiano tra la Dawn Winery e il Wolvendom.

    «Huffman doveva tenerla d'occhio ma la nostra Klee è molto brava con i suoi... 'diversivi creativi'».

    Diluc provò quasi un moto di pietà verso Huffman ma lo tenne per sé.

    «La prossima volta mi auguro starete più attenti», riprese continuando a camminare verso Mondstadt, ormai affiancato da Kaeya che non stava facendo niente per riprendersi la bambina - che continuava a dormire indisturbata tra le sue braccia.

    «Sai... se non ti conoscessi bene, e non conoscessi neanche la madre di Klee, potrei dire di avere davanti padre e figlia».

    Diluc per poco non si gelò sul posto per quell'affermazione. Era carica di malizia - quella non poteva mai mancare con Kaeya -, ma aveva avvertito anche una nota nostalgica, un qualcosa legato a quel passato che nessuno dei due avrebbe mai riavuto indietro.

    Strinse le labbra e si fermò, lasciando morire tutte le risposte che avrebbe voluto dare dietro quel breve momento di silenzio.

    «Klee è responsabilità dei Cavalieri di Favonius», dichiarò con voce ferma, sporgendosi leggermente verso Kaeya per permettergli di riprendersi la bambina. L'altro non se lo fece riprendere due volte e con attenzione prese Klee, cullandola un poco per evitare che si svegliasse durante quel passaggio.

    Sembrava stranamente a suo agio con la piccola tra le braccia. La guardava con affetto e tenerezza, come se fosse pronto a proteggerla da ogni cosa - anche se erano entrambi ben consapevoli che Klee era più che capace di difendersi da sola -, e Diluc nel vedere quella scena da una posizione esterna non riuscì a impedirsi di pensare che anche lo stesso Kaeya, insieme a Klee, poteva passare per un padre con la figlia.

    Le guance gli si colorarono un poco, mostrando in modo fin troppo palese il suo imbarazzo nato a causa di quell’assurdo pensiero. Riprese a camminare rapido, sperando che la notte potesse aiutarlo a nascondere la sua reazione dallo sguardo fin troppo attento di Kaeya.

    Quel passato - fatto di stupidi e romantici sogni ormai sterili - tornava sempre a tormentarlo, e la presenza di Kaeya, che in quel momento camminava alle sue spalle in silenzio, non faceva altro se non rendere tutto più difficile e insopportabile. E forse, si disse, non sarebbe mai riuscito a superarlo del tutto.







    4. Fortino
    Rating:
    Genere: Introspettivo, Fluff
    Wordcount: 435
    Tipo Coppia: GEN
    Personaggi: Diluc Ragnvindr, Kaeya Alberich
    Pairing: //
    Prompt: Lume di Candela
    Warnings: //
    NOTE
    Ambientata prima della storia di Traveler
    Avevano passato quasi un'ora nella costruzione di quel fortino nel tentativo di renderlo il più resistente e comodo possibile. Erano partiti dalle sedie e dai divani per creare una base solida sulla quale costruire il 'tetto', fatto con le lenzuola che avevano preso dai loro stessi letti, e solo alla fine si erano occupati dell'interno, con cuscini, coperte e dei dolcetti che avevano rubato dalla cucina della Dawn Winery.

    Il fortino era ben lontano dall'essere perfetto, ma quando Kaeya e Diluc vi si nascosero dentro con una candela accesa, si sentirono estremamente fieri dei loro sforzi. Era confortevole, grazie ai dolcetti profumava di buono, e cosa non meno importante Kaeya sapeva di trovarsi lì dentro con la persona che per lui era diventata la più importante del mondo.

    Diluc si era rapidamente conquistato un posto nel suo cuore, ed il fatto che avesse insistito tanto per costruire quel fortino significava davvero tanto per Kaeya. Perché si sentivano chiaramente dei potenti tuoni provenire dall'esterno della Dawn Winery e Kaeya detestava i temporali. Non lo aveva mai ammesso apertamente, ma Diluc sembrava conoscerlo meglio di chiunque altro, e si era dato subito da fare per trovare un modo per farlo distrarre e farlo sentire al sicuro.

    Sorrise beato ed emozionato per quelle attenzioni tanto naturali quanto strane, sotto il suo punto di vista, perché Kaeya per quanto si stesse abituando a quella vita e a quella famiglia, non poteva dimenticare il motivo della sua presenza in quel luogo. Ma in quel momento sentiva che non gli importava granché, perché le crostatine alla marmellata di Sunsettia erano deliziose e la voce calma di Diluc, intento a leggergli con tono sommesso dei vecchi racconti di eroi leggendari, era talmente calda e piacevole da cancellare anche il temporale che imperversava fuori dalla tenuta.

    Si sistemò meglio contro il suo cuscino senza smettere di sorridere, continuando ad osservare Diluc illuminato dalla tiepida luce di quell'unica candela che faceva sembrare i suoi capelli quasi fatti di fuoco vivo. Li aveva lasciati sciolti in morbide onde e Kaeya, affascinato da quei giochi di luce, non riuscì a trattenersi dall'allungare la mano per accarezzarli.

    Vi affondò le dita, facendole scorrere dalla nuca fino alle punte. Il contrasto tra il rosso e la sua pelle scura era strano ma piacevole, e senza aggiungere niente iniziò ad intrecciarli lentamente in una morbida treccia con il muto consenso di Diluc.


    Quel fortino forse non sarebbe mai stato perfetto, ma per Kaeya lo era eccome, e non avrebbe scambiato per nulla al mondo quei momenti passati al lume di candela con Diluc.















    code by #Michelle


    Edited by #Michelle - 11/12/2020, 22:09
     
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