[The Witcher] Sereno

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    Sereno
    The Witcher
    Lingua: Italiano
    Rating:
    Genere: Fluff, Introspettivo
    Wordcount: 1030
    Tipo Coppia: GEN
    Personaggi: Geralt di Rivia, Ranuncolo
    Pairing: //
    Warnings: Pre-Slash, Non Betata
    JaHdFHj
    Status:
    Info:
    Trama & Note:
    PROMPT
    Pioggia / Sereno / Oscurità

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    COWT 10 @LandeDiFandom

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    Non era raro per Geralt dormire all'addiaccio. Spesso le locande e i villaggi distavano troppo dalle strade che era solito percorrere con Rutilia, e il più delle volte preferiva accamparsi tra i boschi all'intraprendere inutili viaggi che lo avrebbero portato a sorbirsi occhiatacce e insulti dalle persone ben poco disposte a tollerare la sua presenza.
    NOTE
    Prima fic sul fandom bla bla bla e le solite cose. Non credo siano perfettamente IC ma sono belli, okay!?
    NON BETATA PERCHE' MUOIO COME UNA KIKIMORA
    «Geralt», esalò infatti Ranuncolo, «è proprio necessario dormire... qui?»
    Non era raro per Geralt dormire all'addiaccio. Spesso le locande e i villaggi distavano troppo dalle strade che era solito percorrere con Rutilia, e il più delle volte preferiva accamparsi tra i boschi all'intraprendere inutili viaggi che lo avrebbero portato a sorbirsi occhiatacce e insulti dalle persone ben poco disposte a tollerare la sua presenza.
    Di conseguenza, con il calare della notte, si sceglieva una qualsiasi rientranza tra le rocce di una montagna o uno spiazzo accanto a qualche ruscello, i posti ideali per trascorrere quelle ore di oscurità.
    Avrebbe ovviamente rimpianto il calore di un caminetto acceso e il sapore della birra sulla lingua, perché a dirla tutta non gli importava granché quello che pensavano gli altri di lui - aveva smesso di curarsene da tanto tempo ormai -, ma alla fine tra la quiete di quei luoghi e il fastidioso starnazzare dei contadini ubriachi e perennemente scontenti, avrebbe sempre preferito la prima.
    L'unica cosa, o meglio persona, in grado di fargli quasi cambiare idea, portandolo a riconsiderare le sue priorità, era il suo rumoroso compagno di viaggio che non faceva neanche il più piccolo sforzo per trattenere le sue lamentele.
    «Geralt», esalò infatti Ranuncolo, «è proprio necessario dormire... qui?», domandò esasperato, indicando con un ampio gesto del braccio la caverna che il witcher aveva trovato qualche minuto prima.
    Geralt grugnì senza degnarlo di una risposta, preferendo invece concentrarsi sul Rutilia. La privò della sella e del morso, accarezzandole poi con dolcezza la morbida criniera castana - solo con la sua giumenta si sentiva libero di concedersi quei gesti delicati.
    «Oh andiamo!», proseguì il bardo, «una bettola sarebbe più pulita!»
    «Una bettola sarebbe anche più lontana, Ranuncolo», ribatté.
    «Manca ancora un po' al calare della notte, non dirmi che il grande e famoso witcher Geralt di Rivia teme le tenebre!»
    Geralt gli scoccò un'occhiata torva ma quello non parve impensierire Ranuncolo. Viaggiavano insieme da ormai tempo e il giovane bardo non aveva mai mostrato timore nei confronti del witcher. Da una parte era quasi piacevole quella totale assenza di disgusto e paura negli occhi chiari di Ranuncolo, ma dall'altra Geralt non poteva non sentirsi quasi a disagio. Era talmente abituato all'odio e alla solitudine, che quelle sensazioni erano per lui fonte di stress e domande.
    «Ma sai che ho ragione», insistette Ranuncolo, «possiamo riuscire tranquillamente ad arrivare al villaggio più vicino! Non è poi così distante!».
    «Sta per arrivare un temporale», si costrinse a borbottare Geralt, sperando in quel modo di mettere a tacere le lamentele del suo compagno di viaggio.
    «Non c'è neanche una nuvola in cielo. Non ho mai visto una giornata più limpida e serena di questa! Cos'è quindi? Una qualche magia da witcher?»
    Geralt sospirò rumorosamente, tagliando poi corto con un "l'umidità dell'aria", cosa che lo spinse a imporsi di evitare di rispondere ancora al bardo. Non era intenzionato a dare a Ranuncolo altri spunti per brontolare, perché era certo che non ne avesse bisogno.
    Si occupò con calma del fuoco e, in un moto di generosità, preparò non solo il suo giaciglio ma anche quello del bardo - prevenendo in quel modo qualsiasi nuova protesta o lagna.
    Come aveva previsto, neanche un'ora dopo, le prime gocce di pioggia iniziarono a bagnare l'esterno della grotta, creando uno strano sottofondo alle chiacchiere infinite di Ranuncolo, che non erano cessate neanche davanti alla spartana cena che avevano condiviso, fatta di carne secca e un pezzo di formaggio che aveva già iniziato a mostrare i primi segni di muffa.
    «D'accordo Geralt», commentò di fatto il più giovane, «avevi ragione. Forse, non saremo riusciti a raggiungere il villaggio asciutti».
    «Mh», mugugnò il witcher, strappando con un morso un pezzo di carne e masticandola poi lentamente.
    «Avrei di certo preferito dormire tra le braccia di qualche fanciulla, desiderosa di ascoltare le mie poesie e canzoni... ma anche stare lontano dalla pioggia, mi è particolarmente gradito», proseguì ridacchiando, prendendo infine il suo liuto.
    Iniziò ad accordarlo e a intonare una lieve melodia di prova per tastare tutte le corde e le note, accompagnando il tutto con dei bassi mugolii. Aveva le labbra piegate in un sorriso, piccolo ma lieto, che andava ad accompagnare le sopracciglia un poco aggrottate per la concentrazione. La sua era un'espressione serena e soddisfatta, quasi felice per quella cosiddetta avventura che stava vivendo da quando aveva deciso di affiancare Geralt. Cosa che, ovviamente, non sfuggì allo sguardo di quest'ultimo.
    A dirla tutta, il witcher non aveva mai amato né la musica né tanto meno le canzoni, e più volte aveva mostrato anche una certa animosità nei confronti delle arti che Ranuncolo tanto decantava e lodava. Eppure, in quell'istante con il sottofondo della pioggia nella notte, non poté non trovare quasi piacevoli quei suoni che rimbalzavano quieti in quelle mura di pietra.
    Non lo avrebbe mai ammesso apertamente - neanche sotto tortura -, ma quando Ranuncolo iniziò a cantare, con la sua voce limpida come il cielo e fresca come l'acqua, gli venne quasi spontaneo rilassare le spalle, lasciando scorrere via la tensione che le rendeva sempre dolorosamente rigide.
    Riuscire a sciogliersi del tutto gli sembrava impossibile - doveva sempre dormire con un occhio aperto per percepire pericoli e rumori sospetti -, ma qualcosa nella voce di Ranuncolo fu in grado di farlo rasserenare, di sicuro per la prima volta dopo tanto tempo.
    Il giovane bardo poteva essere un compagno di viaggio rumoroso e fastidioso, incline alle lamentele e ai gesti plateali e drammatici. Riusciva ad essere una vera e propria minaccia per la pazienza di chiunque - non solo quella del witcher -, ma era anche schietto ed estremamente fedele. Quelli erano pregi che Geralt aveva sempre apprezzato nelle persone e che in quel preciso istante lo costrinsero a nascondere un sorrisetto dietro la sua borraccia, piena di un liquore di bassissima qualità.
    Di certo, l'indomani avrebbe dovuto sopportare i nuovi piagnistei di Ranuncolo - riguardo il terreno poco accomodante per la sua schiena, per l'umidità nociva per le sue preziose corde vocali e tanto altro-, ma il witcher si sentiva anche abbastanza ben disposto nei suoi confronti.
    Forse, si disse celando ancora il suo divertimento, non lo avrebbe abbandonato in quella grotta alle prime luci dell'alba.

    Note Conclusive:
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0 replies since 4/2/2020, 17:49   32 views
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