[The Dragon Prince] Riflesso allo Specchio

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    Riflesso allo Specchio
    The Dragon Prince
    Lingua: Italiano
    Rating:
    Genere: Erotico, Introspettivo
    Wordcount: 675
    Tipo Coppia: Solo
    Personaggi: Aaravos
    Pairing: //
    Warnings: Masturbation, Exhibitionist, Non Betata
    hE6WV7k
    Status:
    Info:
    Trama & Note:
    PROMPT
    1. Un Solo personaggio
    Aaravos si masturba allo specchio

    PARTECIPA A
    P0rnFest 13 @LandeDiFandom
    Maritombola @LandeDiFandom

    CREDITS
    Immagine banner di Crimson-Chains
    La sua immagine riflessa allo specchio era stata per secoli e secoli la sua sola compagnia in quella prigione. L’unico sguardo che lo aveva fissato di rimando e al quale aveva rivolto quesiti e talvolta anche rabbia, ma che in quell'istante era pieno di malizia e sensualità
    NOTE
    Stupido sexy Aaravos
    Un po' di esibizionismo allo specchio non fa mai male X°D
    «Aaravos portò infatti il dito indice alle labbra, ghignando e soffiando un basso e forse impercettibile «Shh»
    La sua immagine riflessa allo specchio era stata per secoli e secoli la sua sola compagnia in quella prigione. L’unico sguardo che lo aveva fissato di rimando e al quale aveva rivolto quesiti e talvolta anche rabbia, ma che in quell'istante era pieno di malizia e sensualità.
    Aaravos non era certo della presenza di qualcuno al di là di quella parete magica, ma gli piaceva immaginare che ci fosse mentre indulgeva in languide carezze sul suo petto nudo.
    Si trattava più di noia che di una reale necessità volta a soddisfare i suoi bisogni, ma era rinchiuso in quel luogo da un tempo che gli sembrava quasi infinito e la ricerca di nuove scintille di interesse aveva iniziato a portarlo lungo quei sentieri privi di pudore e lussuriosi. E ad essere onesti, lo eccitava e intrigava l’idea di essere osservato in un momento così intimo.
    Si era quindi privato del mantello lentamente ed aveva fatto scivolare sul pavimento in pietra i pantaloni e le altre sue vesti, restando con indosso solo la sua tunica semi trasparente.
    Sapeva di essere sensuale ed elegante, anche mentre si accomodava sulla sua scrivania, ponendosi di fronte alla sua immagine riflessa che non poté far altro se non confermare le sue certezze. Fece ancora scorrere le dita sul petto e infine sugli addominali in lente e leziose carezze, esplorando il suo corpo privo di imperfezioni che si stava offrendo a quello specchio.
    Piegò una gamba fino a poter posare la pianta del piede sulla scrivania, sentì chiaramente i muscoli tirare per quella posizione ma non se ne curò. Ammiccò con leggero ghignò al suo riflesso, socchiudendo gli occhi ed inclinando il capo, leccandosi poi lentamente le labbra quando le sue dita superarono il ventre piatto per affondare nella glabra zona inguinale.
    Aaravos accarezzò piano la sua erezione con la punta dell’indice, gonfiando il petto in un lungo sospiro, tenendo lo sguardo sempre ben fisso verso lo specchio, per il suo stesso diletto e per quello di chiunque vi fosse dall’altra parte.
    Percorse ogni vena e ogni leggera curva del suo sesso, ansimando e quasi faticando a mantenere il contatto visivo, tant’è che quando strinse finalmente il pugno attorno alla sua dura carne gli venne spontaneo tirare il capo indietro, emettendo un gemito. Lo sentì rimbalzare sulle solitarie mura della sua prigione e, senza più fermarsi, iniziò a far scorrere il palmo sulla sua erezione. Dalla base fino al glande scoperto, ancora e ancora.
    Riportò lo sguardo sullo specchio, con le labbra socchiuse e umide, ammirando lo spettacolo che il suo corpo era in grado di donare un un modo tanto osceno quanto elegante, la cui sola vista era capace di regalargli nuovi brividi e piacere.
    L’elfo si chiese quasi distrattamente in quale momento della sua prigionia si fosse sviluppato quel senso narcisistico, ma con ottime probabilità si sarebbe ritrovato ad ammettere che fosse innato.
    Sorrise, leccandosi ancora le labbra, portando maliziosamente la mano ancora libera sui testicoli e infine poco più sotto, a sfiorare in modo invitante il suo orifizio. Lo violò con estrema facilità, trovando senza difficoltà quel preciso punto che lo spinse quasi a cadere all’indietro, disteso sulla scrivania.
    In qualche modo, forse solo per il piacere dei suoi occhi, l’elfo riuscì a mantenere quella posizione aumentando gradualmente il ritmo delle sue carezze. Gemette ancora, più e più volte, piegando il capo in avanti per lasciare che i suoi lunghi capelli argentei gli scivolassero in avanti sul petto.
    Aaravos sapeva di essere perfetto, e con quella certezza a fargli arricciare le dita dei piedi nudi, raggiunse l’orgasmo. Lo vide esplodere in bianchi getti perlacei, che andarono a imbrattare il pavimento in pietra e la sua stessa pelle violacea.
    Rimase per qualche momento fermo per poter riprendere fiato poi, inclinando ancora il capo verso lo specchio, non poté non assecondare per l’ennesima volta quel suo egocentrico piacere. Aaravos portò infatti il dito indice alle labbra, ghignando e soffiando un basso e forse impercettibile «Shh» diretto alla sua immagine riflessa. L’unica testimone di quel suo erotico gioco di solitaria perversione.

    Note Conclusive:
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    code by #Michelle
     
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